 | La prima cosa che si può dire di Nana è che di certo si tratta di uno shoujo sopra le righe. L'originalità di quest'opera colpisce subito dall'inizio. Due ragazze, opposte e complementari, accumunate dallo stesso nome, Nana, si conoscono mentre stanno per iniziare una nuova vita lontano da casa. Le loro esistenze, fino ad allora totalmente estranee, si toccano, si intrecciano, si urtano, si allontanano e si riavvicinano più e più volte. Questo doppio filo della trama, complessa e profonda, viene dissipato dalla mano sapiente di Ai Yazawa, che non perde mai di vista i personaggi e gli avvenimenti. Ne consegue un opera di altissimo livello il cui punto di forza sta nel mix riuscitissimo di vicissitudini e interiorità. Quello che pensano i personaggi, quello che provano, quello che temono e quello che amano viene fuori dalle parole pensate che spesso Ai Yazawa decide di rendere noto, spesso e volentieri in maniera così evocativa e verosimile da rendere quei sentimenti veri e universali. Questo accade soprattutto per le due Protagoniste, Nana Osaki e Nana Komatsu, i cui punti di vista vengono espressi in modo alternante. Le ambientazioni sono praticamente perfette, reali e tangibili. Il tratto è sicuro, marcato e raffinato, aiutando a mettere a fuoco la concretezza di tutta l'opera. Concludendo, per quello che ho detto qui sopra, se vi sembra che abbia descritto un capolavoro, ho raggiunto il mio scopo. Quindi, guardatelo, leggetelo, se non volete far arrabbiare il Grande Demone Celeste... |
